Il territorio assisano offre, nel periodo pasquale, tante occasioni per ‘peccati’ di gola, nel rispetto di un tradizione forte e apprezzata.
Dopo il periodo della Quaresima il giorno di Pasqua è caratterizzato da tavole imbandite ricche di sapori.
Regina indiscussa del periodo è la Torta di Pasqua, una sorta di panettone (nel senso della forma) a base di farina, uova, pepe, olio, insaporita con formaggi misti (parmigiano, pecorino, ma anche provolone o Emmenthal), anche tagliati a dadini, gustosa sorpresa tutta da assaporare.
Torta, solitamente preparata il Giovedì Santo, con ricette ‘segrete’ custodite gelosamente (mio nonno, a futura memoria l’aveva scritta, a matita – abbise, come diceva lui, sul muro di un fondo) che ben si accompagna con i salumi che caratterizzano la colazione pasquale, dal salame al capocollo; colazione che non può non prevedere anche uova sode. Il tutto rigorosamente benedetto nella giornata del Sabato Santo.
Piatto forte del pranzo di Pasqua è certamente l’agnello , arrosto in particolare; ma esagerare e assaggiare le cotolette fritte è un qualcosa da non perdere, accompagnata dai vini del territorio.
Il dessert? La Torta di Pasqua al formaggio ha la variante’ dolce’, con buona pace delle più celebri Colombe: un impasto di uova e farina arricchito dai canditi tagliati a dadini, sorprese, questa volta dolcissime, al momento di gustarle. Sopra, come guarnizione una bianca glassa arricchita con zuccherini multicolori.
Vogliamo esagerare? Un bel calice di Vernaccia di Cannara. Prosit